BRUXELLES, 28 GENNAIO - Satelliti-spia americani puntati su
satelliti per le comunicazioni europee. Tecnici Usa inabissati a
bordo di sottomarini sui fondali del Mediterraneo a intercettare le
comunicazioni telefoniche tra Europa e Africa. Sistematica
penetrazione nei messaggi cifrati tra diplomatici europei,
soprattutto francesi e italiani. Tutto questo è «Echelon» (parola
che in francese significa «scala», «gradino»), nome che i servizi
segreti inglesi e americani hanno scelto per quel diabolico sistema
di spionaggio ai danni degli europei che ha funzionato egregiamente
per gli ultimi 25 anni e di cui ieri sono emersi gli inquietanti
contorni. «Se verranno confermate ha detto ieri un portavoce della
Commissione le rivelazioni di Echelon peseranno per lungo tempo
sulle relazioni politiche e commerciali tra la Unione europea e gli
Stati Uniti». Vediamo di che si tratta. Nel febbraio del 1998
iniziarono a circolare, a Bruxelles, voci a proposito di un
complesso sistema di spionaggio messo in piedi da inglesi e
americani, volto a intercettare e decodificare i sistemi di
comunicazione dei governi, missioni diplomatiche e delle più grandi
aziende europee. Si parlò di un sistema capillare di spionaggio via
satellite, cavi telefonici di terra e sottomarini, di
intercettazioni e decodificazione di messaggi via
Internet. Denuncie più o meno circostanziate vennero fatte
pervenire all'allora commissario europeo per l'industria, il tedesco
Bangemann, che non oso' fare esplodere il bubbone, e liquidò la
faccenda dicendo che non esistevano prove certe, ma che se «Echelon»
esisteva veramente si sarebbe trattato di un «attacco intollerabile
contro la libertà individuale, la concorrenza delle imprese e la
sicurezza degli stati» europei. Insomma, Bangemann lanciava un
avvertimento. E incaricava, d'accordo con la commissione per le
libertà pubbliche del Parlamento europeo, un gruppo di esperti di
redigere un rapporto sul quale è riuscito a mettere le mani, prima
della sua discussione al Parlamento il 22 febbraio prossimo, il
quotidiano belga «Le Soir». E quel che vi si legge è strabiliante.
Intanto, si afferma nel rapporto, «Echelon» esiste. E ne vengono
descritte con dovizia di particolari le attività. Dalle basi
spionistiche inglesi di Chicksands e Cheltenham gli angloamericani
intercettavano sistematicamente le comunicazioni dei diplomatici
francesi (sigla in codice: FRD) e italiani (Itd). Di 120 satelliti
spia di cui gli americani dispongono, 40 erano orientati, durante
tutti gli anni '80, non sui satelliti sovietici, ma su quelli che
smistavano le comunicazioni degli europei. Stesso discorso a
proposito dei sottomarini - spia: nelle acque del Mediterraneo
incrociavano sottomarini identici a quello che venne catturato dai
sovietici al largo di Mourmansk e che ora è esposto a Mosca al museo
del Kgb. Quei sottomarini sono dotati di tecnologie, di cui sono
in possesso i soli americani, che permettono di decodificare tutte
le comunicazioni che viaggiano sui cavi sottomarini: un controllo
che si aggiungeva a quello esercitato dalle compagnie telefoniche
americane sul traffico tra Europa e Africa del Nord, di cui già si
sapeva (Operazione «Shamrock»), e che permetteva così che di tutto
il volume di comunicazioni telefoniche (e via fax) tra i due
continenti, alla Cia e agli americani non sfuggisse una virgola. Ma
il sistema di controllo più sofisticato (e recente) è il programma
della Agenzia per la sicurezza americana (National Security Agency)
dal 95 per il controllo delle comunicazioni via Internet. Il
rapporto parla di controllo sistematico e permanente su almeno 9
grandi «provider» e di uno speciale sistema di ricerca delle
informazioni che permetteva, ad esempio, di sapere tutto sugli
affari della Airbus senza neanche digitare la parola chiave
«Airbus». La chiave dei sistemi di criptaggio della Microsoft, di
Netscape e di Lotus i software di e-mail più usati al mondo erano
nelle mani della Nsa e le società di criptografia (che producono
programmi per il criptaggio delle comunicazioni) erano nel mirino
della intelligence americana, che di solito era (e forse ancora è)
in grado di conoscere la «chiave» appena questa viene codificata.
Così è accaduto nel caso della svizzera «Cripto AG», che produce
sistemi di criptaggio per militari e diplomatici europei. Più di una
volta scoperti a manomettere sistemi di criptaggio, gli americani si
sono sempre difesi dicendo che lo facevano per combattere la
criminalità e il terrorismo. Ma ora è certo che hanno usato
ampiamente quel metodo al solo scopo di spionaggio
industriale. Tutto questo complesso sistema di spionaggio ha
portato molti frutti alle compagnie anglo-americane. Nel rapporto
vengono menzionati due grandi contratti, falliti proprio grazie alla
tempestiva scoperta delle trattative segrete in corso: quello di 40
miliardi di franchi (1.200 miliardi di lire) che i francesi della
Thompson stavano per concludere con il governo del Brasile per la
fornitura di un sistema di monitoraggio della Foresta amazzonica, e
il sabotaggio di un contratto di 200 miliardi di franchi (6 mila
miliardi di lire) per la fornitura alla Arabia Saudita di un certo
numero di aerei da trasporto del consorzio europeo Airbus. Si tratta
soltanto di due esempi; i danni subiti dalle aziende europee, si
legge nel rapporto, potrebbero essere incalcolabili. Infine si fa
notare che tra i sistemi di spionaggio attivi in Europa (russo,
israeliani, indiano, pakistano) soltanto «Echelon» è ideato
esclusivamente per lo spionaggio industriale. Ma dal momento che non
è possibile spiare le grandi industrie senza passare attraverso i
governi e le rappresentanze diplomatiche, si può tranquillamente
concludere che «Echelon» è la più mastodontica e capillare
organizzazione spionistica «tout court» messa in campo contro i
governi e le industrie europee.
di Attilio
Moro
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